Verte sul recupero degli uomini maltrattanti il protocollo d’intesa sottoscritto, l’8 marzo 2021, dal Questore Sebastiano Salvo e dal Presidente della Croce Rossa astigiana Stefano Robino.
Un passo che tiene conto di quanto dispone la legge 119 del 2013 (“Quando il Questore procede all’ammonimento … informa senza indugio l’autore del fatto circa i servizi disponibili sul territorio, inclusi i consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze, come individuati dal piano di cui all’art.5, finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere), ma anche della collaborazione, da tempo in atto sul territorio locale, tra Questura e Centro antiviolenza L’Orecchio di Venere, nato all’interno della Croce Rossa astigiana.
Gli autori di violenza spesso tendono a negare, minimizzare i fatti e costruire distorsioni cognitive per evitare sentimenti di colpa, vergogna e disistima: è invece indispensabile, per loro, riflettere sui fatti accaduti e sul concetto di violenza, accrescere la consapevolezza e la capacità di empatia, soffermarsi sulla propria adeguatezza educativa nella relazione con i figli anche per evitare la ripetizione dei fatti violenti.
Ad Asti L’Orecchio di Venere ha ideato e organizzato il Progetto Umano rivolto ai responsabili di violenza domestica: essi possono aderire al servizio, con accesso spontaneo, su invio informale (medici di base, servizi pubblici o legali,ecc..) o formale (istituzioni). Sono garantiti l’accoglienza e la costruzione di percorsi personalizzati alla presenza di personale specializzato.
Per effetto del protocollo d’intesa sottoscritto l’8 marzo 2021 la Questura inviterà per iscritto i destinatari di ammonimento per stalking/violenza domestica a contattare gli organizzatori del Progetto Umano che offrirà gratuitamente (salvo i casi previsti dell’art.165 c.p.) un servizio volto a favorire la riflessione e il cambiamento.
Si vuole, in questo modo, consentire alla persona di cominciare ad interrogarsi sulle proprie azioni nella convinzione che l’intervento di supporto, all’inizio della spirale della violenza, può maggiormente promuovere la prevenzione della recidiva.
Il protocollo dell’8 marzo 2021