Un posto dove posare i segreti
Ma intanto, dalla strada, ha superato il cancello, percorso l’ingresso pedonale, cercato la porta, infilato il corridoio e adesso è qui, magari saltando la sala d’attesa con le poltroncine rosse, seduta nella stanza dove c’è il sorriso di chi l’accoglie. Occhi rispettosi che, prima ancora delle parole, sanno spiegare in uno sguardo che in questo luogo non c’è giudizio, pregiudizio o condanna per chi arriva col proprio carico di solitudine e dolore.
Un orologio alla parete lascia intendere che anche fuori potrebbe esistere un tempo migliore.
Può limitarsi a chiedere informazioni o esporre la propria situazione e cercare una soluzione.
“Questo è un posto dove si possono posare i segreti“.
Elisa Chechile, responsabile dell’Orecchio di Venere.
Le operatrici spiegheranno alla donna quali servizi offre il centro, quali figure professionali sono a sua disposizione e che in qualsiasi percorso che deciderà di intraprendere non sarà lasciata sola, anche se, alla fine del colloquio, dirà che ha bisogno di tempo, che tornerà a casa, di non sentirsi ancora pronta a denunciare chi la maltratta o a separarsi da lui.
Valuteranno con lei il rischio di rientrare a casa, l’urgenza di ricorrere subito alle cure del Pronto Soccorso o la necessità di rivolgersi al medico di famiglia.
Le diranno che potrà tornare qui in qualsiasi momento, per altri colloqui, che tante volte l’allontanamento da casa va preparato, e le daranno informazioni sui servizi del territorio che potrebbero sostenere lei e i suoi figli.
Ma le spiegheranno chiaramente anche che la violenza è reato e che, se la vita è in pericolo, occorre mettersi in sicurezza, che ci sono strutture protette: il letto segreto o l’ “appartamento di sollievo” in cui trovare rifugio con i figli. Soluzioni concordate con le forze dell’ordine e condivise con altri enti (Servizi Sociali del Comune, Servizi socio-assistenziali del Cisa o del Cogesa, ecc.), per garantire il massimo della protezione.
Se invece la donna vuole denunciare le violenze subite, sarà indirizzata alla caserma dei Carabinieri o in Questura.
E’ importante sapere che i tempi per uscire dalla violenza non sono uguali per tutte le vittime, ogni caso è a sé. Ma anche che la violenza si nutre di tempo: troppo spesso chi non trova una soluzione può trovare la morte.
Nel 2021
L’Orecchio di Venere ha inaugurato Athena, tredicesima casa segreta regionale per le vittime messe in protezione. Il rifugio, situato in un contesto urbano, è strutturato in modo da poter ospitare donne con figli. Molto significativo il fatto che nelle abitazioni vicine a Casa Athena i residenti svolgano un ruolo di “sentinelle” collaborando con riservatezza e sensibilità a proteggere le donne e a mantenere il loro anonimato.
Sempre nel 2021, 875 donne si sono rivolte per telefono all’Orecchio di Venere e 370 si sono presentate alla sede di via Foscolo: 63 sono state prese in carico, il che per 15 di loro ha significato uscire dalla situazione di violenza domestica a cui erano costrette.