Le funzioni socio assistenziali

Spazi protetti per donne e bambini

Il riconoscimento della centralità della persona e il bisogno come criterio per accedere alle prestazioni costituiscono i cardini della legge regionale 1/2004 che istituisce la rete dei servizi sociali integrati tra loro.

 

A gestire questo sistema sono chiamati i Comuni in forma associata o in forma singola i Comuni capoluogo di provincia. Sul territorio dell’Astigiano il Comune di Asti gestisce direttamente le funzioni socio assistenziali; i Comuni del nord astigiano aderiscono al Cogesa (Consorzio per la Gestione dei Servizi Socio Assistenziali tra i Comuni del Nord Astigiano), quelli del sud al Cisa Asti Sud (Consorzio Intercomunale Socio Assistenziale).

 

I tre enti pubblici agiscono in ambiti territoriali definiti:
Città di Asti: capoluogo; Cogesa: 65 Comuni; Cisa: 40 Comuni.

 

 

I Comuni del Cogesa

 

 

I Comuni del Cisa

 

Uffici sede Cisa
Uffici sede Cisa
Accoglienza sede Cogesa
Accoglienza sede Cogesa

La rete integrata degli interventi e servizi sociali quali prestazioni mette a disposizione del cittadino?

Che cosa trova l'utente

Ascolto/accoglienza (nel 2024 il Cisa aprirà una casa rifugio)
Informazione ed invio ai Servizi specialistici
Consulenza psico-sociale
Consulenza educativa
Presa in carico dell’utente
Tutela delle vittime
Sostegno al reddito e/o all’avvio alla locazione (quando previsto dal progetto individuale)
Soluzioni abitative residenziali per la messa in sicurezza (quando previsto dal progetto individuale)

Chi trova l'utente

Operatori sociali e socio-assistenziali opportunamente formati per il lavoro sociale con fasce di utenza in condizioni di difficoltà e/o disagio.

Centro famiglia Passaparola (Villafranca)
Centro famiglia Passaparola (Villafranca)
Centro famiglia Passaparola (Villafranca)

Sulla violenza di genere (donne) e assistita (minori), il Comune di Asti è in prima linea con lo Sportello Anna C.

 

Negli ultimi anni gli accessi delle vittime sono aumentati sia al Cisa che al Cogesa.

 

In caso di violenza alla donna la gestione dei casi impegna gli assistenti sociali nella fase dell’ascolto e dell’accoglienza della vittima per poi raccordarsi con altri soggetti del territorio, come l’Autorità Giudiziaria, per garantire la tutela della donna (e dei suoi figli minori se presenti) in strutture protette.

 

Queste ultime non sono troppo numerose nell’Astigiano, per cui può succedere di dover ricorrere a comunità fuori provincia. Lo scenario futuro, se condivisa la necessità di avere nuove strutture sul territorio astigiano, potrebbe vedere lavorare ad un unico progetto i tre enti gestori delle funzioni socio assistenziali per mettere insieme progettualità, risorse umane e economiche, gestendo in proprio gli spazi o affidandoli a soggetti esterni.

Le figure professionali del Comune di Asti, Cogesa e Cisa impegnate in prima persona nei casi di violenza di genere o su minori sono le assistenti sociali che possono avvalersi della mediatrice culturale, se la vittima è straniera, e gli educatori professionali per lo spazio neutro. Essi lavorano, in un’ottica di rete, con operatori di altri servizi del territorio (per quanto riguarda l’Asl AT si va da medici e infermieri del Pronto Soccorso a psicologi, neuropsichiatri, ecc.) Si relazionano con le forze dell’ordine e la magistratura se il maltrattante viene denunciato dalla donna o in caso di abuso su minori.

Gli spazi neutri

Luoghi  protetti, ospitali e sicuri: sono gli spazi neutri, assicurati ai minori che hanno assistito o subito maltrattamenti in casa.
Lo spazio neutro è organizzato e gestito da Cogesa, Cisa e Comune di Asti nel modo valutato come più opportuno a seconda dei singoli casi: è in questo luogo che si punta a favorire la relazione tra il bambino e il genitore maltrattante. Gli incontri vengono disposti dall’Autorità Giudiziaria che ne valuta l’opportunità stabilendo anche durata e  periodicità delle sedute.

In questi spazi, arredati in modo funzionale e animati da giochi e giocattoli, si disegna, si fa merenda insieme, mettendo al centro il benessere del bambino. Per questo agli incontri, che valorizzano la possibilità per l’adulto di riappropriarsi del proprio ruolo genitoriale, è presente l’educatore professionale: monitora l’andamento delle sedute, favorisce la comunicazione e vigila sulla sicurezza del minore.

 

Più in generale le attività rivolte alle famiglie, sviluppate con il sostegno di personale qualificato, costituiscono una parte importante degli interventi di Cogesa, Cisa e Comune di Asti: si spazia dalle campagne di sensibilizzazione su temi particolari alla gestione dei centri famiglia. Questi ultimi sono strutture che vedono nella famiglia il soggetto fondamentale per la formazione e la cura delle persone e l’ambito di riferimento per interventi riguardanti salute, educazione, sviluppo culturale e sicurezza sociale di ciascuno dei suoi componenti.

Il gruppo appartamento mamma bambino

Un posto in cui recuperare la propria autonomia e provare a cominciare una vita nuova: il gruppo appartamento “Il Bosco dei cento acri” dà accoglienza anche alle donne vittime di violenza, da sole o con i figli. Una permanenza che, grazie al supporto assicurato dal personale specializzato del Cogesa, permette agli ospiti di avere un’ospitalità protetta e di seguire percorsi di integrazione sociale capaci di dare stabilità e aiutare a guardare a un futuro meno carico di incognite.
Il gruppo appartamento, inaugurato il 17 luglio 2020, si trova a Villafranca, negli ex spazi dell’Asl di via Paolo Luotto 7 ristrutturati e arredati con colori vivaci. A disposizione quattro posti letto singoli, nelle due camere denominate Pimpi e Tigro, che diventano sei utilizzando il divano sistemato in salotto. La cucina e il bagno sono in comune. C’è un letto con le sponde per i bambini più piccoli e poi tanti peluche, giochi e materiali didattici anche per i più grandi.

La struttura funziona per dare risposta alle istanze della Magistratura, in applicazione alle norme del Codice Rosso (nato per dare maggiore protezione alle donne vittime di violenza) o alle disposizioni del Tribunale dei minori. “Il Bosco dei cento acri” è tra i progetti del Cogesa resi possibili dal sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e dalla collaborazione del Comune di Villafranca.
Si vive e si cresce insieme, ricostruendo il proprio percorso di vita, mandando i bambini a scuola o in biblioteca, impegnando gli adulti nella ricerca di un lavoro, seguiti da operatori specializzati affinché anche un (grosso) problema possa diventare opportunità per il futuro.

Affidamenti e adozioni

Tra gli interventi a tutela del minore, anche indipendenti dai problemi dell’abuso e della violenza assistita, ci sono gli istituti dell’affido familiare e dell’adozione che si applicano quando gli interventi di sostegno alla famiglia non sono stati risolutivi.
Comune di Asti, Cisa e Cogesa  lavorano da anni per favorire e diffondere la cultura dell’affido.
Quest’ultimo può essere accordato anche ai single e alle coppie non sposate.

Nelle foto: particolari degli spazi neutri di Cogesa e Cisa e del gruppo appartamento di Villafranca.