La voce delle donne: io ce l’ho fatta

Contro il vento cattivo

A distanza di tanti anni quando passo davanti a un ospedale mi sento ancora tremare: anche senza entrarci, mi basta vedere la scritta Pronto Soccorso.

Per strada ho chiesto aiuto

Ho creduto a quello che mi hanno detto, che avrei fatto la baby sitter in Italia: a Prato, in una famiglia di nigeriani, miei connazionali. Pensavo a un paese buono che avrebbe cambiato la mia vita.

Può succedere a chiunque

Se lo racconto è perché potrebbe succedere a chiunque.
La mia vita è andata in pezzi intorno ai 50 anni. Una vita agiata, una buona professione, un paio di viaggi all’anno, un solido conto in banca.

Gli uomini ci sceglievano

A Bari stavo in una casa con altre cinque ragazze. Gli uomini che entravano ci sceglievano. Al mattino e alla sera. Il pomeriggio ci lasciavano riposare. Due anni fa avevo 17 anni.

Io ce l'ho fatta da sola

Io ce l’ho fatta da sola, senza bisogno degli altri.
Sono stata violentata dopo una festa con un po’ di droga e tanto alcol. Non ero ancora maggiorenne.

Mi hanno dato dei vestiti sexi

Vent’anni, ed ero orfana. Sola.
Avevo sentito di ragazze finite in Italia a fare le prostitute.
A Piacenza c’era una signora nigeriana che mi aspettava.

Avevo l'argento vivo addosso

Ho conosciuto quello che sarebbe diventato il mio fidanzato in Calabria, dove sono nata. Facevo la barista in nero e lui era lì in vacanza a fare i bagni. Piemontese doc.

Ho detto il mio nome

Il ponte del cimitero di Asti me lo ricorderò per tutta la vita: è la zona dove mi hanno portata.
La mia storia di prostituta è durata solo poche ore e, per fortuna, senza conseguenze.