Lettere alla psicologa

Corrispondenza on line

per gentile concessione dell'autrice Simona Raverdino

per gentile concessione dell’autrice Simona Raverdino

Risponde la dott.ssa Giulia Saracco, psicologa, psicoterapeuta.
Iscritta all’Albo dell’Ordine Psicologi del Piemonte n. 8368.
Invia la tua lettera a psicologa@sos-donna.it

Il peso delle parole non dette

Vengo da una situazione complicata che cercherò di riassumere.
Ho avuto una relazione con uomo sposato per molti anni, intanto io mi sono separata dal mio ex marito. Nel mese di giugno interrompo la relazione con questo uomo, anche se di fatto continuiamo a vederci perché lavoriamo insieme. Ad agosto incontro L., un uomo meraviglioso. Con il passare del tempo i chiacchiericci delle persone e alcuni miei comportamenti sull’argomento iniziano ad insospettire L. sul mio passato. Per sei mesi ho cercato di far accettare a L. la presenza di quest’ uomo nella mia vita (anche se ormai non c’era più nulla), avevo paura che la verità venisse fuori, non sapevo come gestire l’aspetto lavorativo, quindi gli ho mentito.
Una settimana fa ha scoperto tutto. Non è andato via di casa, ma gli faccio schifo. Si sente tradito per le bugie e gli fa schifo il mio passato al punto che non riesce neanche a toccarmi, abbracciarmi o dormire con me. Non so cosa fare per dimostrargli che lui per me è stato il mio sole e ora mi ritrovo in balìa del dolore e della paura di perderlo definitivamente.
È normale il suo comportamento oppure sono semplicemente sulla strada della rottura definitiva?
Lettera firmata

Sono certa che Lei abbia agito con le migliori intenzioni, cercando il più possibile di muovere i suoi passi nel rispetto delle persone intorno a lei e della Sua situazione lavorativa. Più volte ha ribadito la cura ed il pensiero che ha usato nel tenere sotto controllo le varie parti in modo da evitare sofferenze ed incomprensioni. E di questo lei stessa cerchi di non dubitarne mai. I sensi di colpa e l’auto punizione non aiutano né tantomeno le fanno bene: mi sembra che il suo attuale malessere sia abbastanza senza aggiungerne altro con le sue stesse mani.
E si ricordi: NESSUNO ha il diritto di giudicare o sentenziare sulla vita di un’altra persona e sulle scelte intraprese. Ogni nostra vita è un’opera d’arte.
Capisco inoltre la rabbia di L. nell’essere venuto a conoscenza di alcuni particolari non espressi probabilmente in modo chiaro, a suo dire. Le persone parlano molto, spesso storpiando e modificando a piacimento la realtà degli eventi e le loro parole possono insinuarsi nella mente di chi ascolta e manipolare il pensiero. Pertanto, sarebbe opportuno comprendere, attraverso un paziente dialogo, cosa L. ha saputo ed in quali termini. Inoltre, sempre attraverso il confronto costruttivo si potrebbe aprire una porta: L. e lei potreste attraversare questa porta di un nuovo incontro e ricominciare azzerando le negatività intorno a voi.
Non ho la pretesa di rispondere in modo puntuale alla sua domanda in quanto è difficile comprendere cosa una persona possa pensare e sentire dentro di Sé: solo lei, nel restargli accanto, nel percepire le sensazioni che si muovono tra voi, potrà giungere ad una risposta. Ascoltatevi entrambe in modo non giudicante, ascoltate le vibrazioni dentro di voi, lasciate che sia il corpo ed il cuore a parlarvi, loro non mentono mai. Se, da parte di tutti e due, fino a poco tempo fa splendeva il sole, questo sole può riaccendersi.

"Libertà", per gentile concessione dell'autrice Virginia Roberto
"Libertà", per gentile concessione dell'autrice Virginia Roberto