La 3C del Monti fa la sua parte

Per cominciare: siamo la 3C

Siamo sedici ragazze e un ragazzo, cioè la 3C dell’Istituto statale Monti – Liceo delle Scienze Umane di Asti. Eccoci qui:

E adesso i nostri nomi:

Giulia Amerio, Francesca Beidda, Letizia Bllaca, Francesca Bonavolontà, Desyré Bresciani, Valentina Charbonnier, Eleonora De Grandi, Iris Drabo, Martina Franco, Giulia Graziano, Denise Leva, Delia Manea, Ginevra Motta, Giovanni Oleandri, Alisea Servello, Aurora Terreno, Federica Xheli.

 

D’ora in poi ci firmeremo solo per nome. Poiché ci sono due Francesca ci distingueremo in Francesca Be. e Francesca Bo. E siccome ci sono anche due Giulia, ci fermeremo Giulia A. e Giulia G. Comunque è importante dire che non siamo questo o quella, siamo soprattutto una classe, un gruppo: la 3C! Insieme all’insegnante di Scienze Umane Silvana Nosenzo.

 

Tutto è iniziato dalla donazione di due tele in Pronto Soccorso: era ottobre 2018.

 

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Col primario Gianluca Ghiselli
Col primario Gianluca Ghiselli
Nella Stanza delle fragilità
Nella Stanza delle fragilità

I quadri, realizzati dagli studenti del Monti, sono stati collocati nella Stanza delle fragilità dove siamo stati ricevuti: è qui che vengono accolte le donne maltrattate e i bambini che ogni giorno vivono situazioni drammatiche all’interno del contesto familiare.
Il primario ci ha spiegato che, al momento dell’accesso, viene donato a questi bambini un pupazzo per rasserenarli e alleggerire il peso della condizione in cui si trovano. Ci ha anche detto che, in quel momento, avevano solo più pochi peluche: perciò noi della 3C, come potete vedere, ne abbiamo raccolti un po’ e glieli abbiamo fatti avere.

Poi è arrivato
il progetto

SOS donna.

SOS donna: il Monti fa la sua parte

Come abbiamo detto siamo una classe appartenente al corso delle scienze umane e composta prevalentemente da ragazze. Perciò ci siamo sentiti coinvolti e, per questo, in dovere di partecipare al progetto SOS donna che affronta un tema molto attuale, purtroppo, e che non coinvolge solo le donne vittime di violenza ma anche i loro bambini.

 

Noi possiamo scegliere due cose: voltare le spalle a questo problema e non affrontarlo oppure non rimanere indifferenti e di far sentire la nostra voce.
Così, come classe e come scuola, cerchiamo di fare il nostro per rendere il tutto un po’ più semplice, per migliorare e cambiare le cose. Sappiamo quanto sia difficile e complicato, ma pensiamo che questo gesto debba prima partire da noi per poi allargarsi e far sì che diminuiscano i casi di violenza domestica.
E’ triste sapere che nel 2019 si verificano ancora casi di questo genere ma noi, nel nostro piccolo, cercheremo di affrontare il problema sperando di cambiare qualcosa.

Il progetto Cascina Graziella entra in aula
Il progetto Cascina Graziella entra in aula
La psicologa Maria Luisa Silvestri
La psicologa Maria Luisa Silvestri

Nell’ambito di SOS donna abbiamo visitato alcuni servizi (Pronto Soccorso, Consultorio familiare, Centro antiviolenza L’Orecchio di Venere), incontrato in classe operatrici dell’ospedale (assistente sociale, ginecologa, psicologa) e parlato del progetto di Cascina Graziella che vedrà nascere a Moncalvo, entro fine anno, la Casa delle Rose per donne vittime di violenza.

L'assistente sociale Francesca Lanfranco
L'assistente sociale Francesca Lanfranco
La ginecologa Valeria Ferrero
La ginecologa Valeria Ferrero

Poi abbiamo visitato la Caserma dei Carabinieri di Asti.

Con il comandante Breda e i suoi collaboratori
Con il comandante Breda e i suoi collaboratori
Nella Stanza tutta per sé
Nella Stanza tutta per sé

Infine siamo andati alla Questura di Asti.

Nell'ufficio del capo della Squadra Mobile Loris Petrillo
Nell'ufficio del capo della Squadra Mobile Loris Petrillo

Sempre nel contesto del progetto, siamo stati ospiti del Museo delle Culture del Mondo di Genova.
Al termine del progetto abbiamo scritto le nostre impressioni e adesso le lasciamo a voi.

 

Ecco le nostre riflessioni