Questionario per tutte le classi delle scuole secondarie di secondo grado e le agenzie formative


Quanto siamo disposti ad aiutare chi subisce violenza?


Prima di iniziare ti invitiamo a compilare queste voci: 

Chi sono?
Quanti anni ho?

Il questionario 

Ecco le cinque situazioni su cui ti chiediamo di esprimerti. Fallo in tutta libertà e sincerità: il questionario è anonimo.
Dopo aver letto, dovrai semplicemente barrare una di queste due caselle [    ]  [    ] così:  [ V ]


1.   Mi chiamo Giulia
Mi senti piangere e lamentarmi, come tante altre volte, nell'appartamento accanto al tuo. Ma questa volta non è la solita litigata con il mio compagno. Questa volta le sue percosse fanno più male e io chiedo aiuto più forte, disperata, perché ho paura. 

Tu senti tutto questo e pensi:

2.   Mi chiamo Martina
Sono la tua amica del cuore, a te racconto molte cose di me. Oggi non posso più portarmi dentro questo peso e ti confido anche questo: c'è un video osé su di me che il mio ex ragazzo minaccia di pubblicare in un gruppo allargato di Whatsapp. Dice che se non torno con lui, lo diffonde. Per me è un incubo, mi vergogno da morire e non so cosa fare. 

Tu pensi:

3.   Mi chiamo Fatima
A un tavolino del bar il mio ragazzo, quando gli dico che non voglio più stare con lui, che voglio sentirmi libera, reagisce male, mi urla contro e mi prende a schiaffi. Intorno a noi c'è gente come te che guarda e ascolta, qualcuno filma con il telefonino, qualcuno fa commenti, ma nessuno si muove quando chiedo aiuto. Sono sola. 

Tu pensi:

4.   Mi chiamo Valentina
Sono la tua compagna di banco, quella timida che ti passa i compiti di matematica. Qualche mese fa ho litigato con Veronica, la capoclasse, e da allora lei e il suo gruppo di amiche mi hanno presa di mira, deridendomi davanti a tutti, chiamandomi con nomi dispregiativi, cancellandomi dal gruppo di Whatsapp, isolandomi dalla classe. Tu sai, per avertelo raccontato, che tutto questo mi angoscia, ogni giorno faccio sempre più fatica a venire a scuola.  

Tu dici:

5.   Mi chiamo Alberto
Questa, per me e Lorenzo, è la nostra prima vacanza insieme: siamo una coppia uscita alla scoperto dopo anni di vita nascosta. Finalmente abbiamo trovato il coraggio. Ma non tutti accettano di vederci passeggiare mano nella mano in riva al mare. Un gruppo di bagnanti ci stringe d'assedio e ci intima di andare via perché, urlano, "questa non è una spiaggia di gay". Sono molto aggressivi e minacciano di passare alle vie di fatto. 

Tu osservi la scena e dici:

Ricorda!
Quelle raffigurate nel questionario non sono situazioni di fantasia, ma tengono conto dei casi trattati, anche sul territorio astigiano, dagli operatori sociali e dalle forze dell'ordine.

IL QUESTIONARIO E' TERMINATO IL 25 NOVEMBRE