Protagoniste del cambiamento
“Quello che la voce non dice, urla nell’anima”
Con Federica Tripodi, attrice e regista.
Monica Lo Grasso, musicista polistrumentista sperimentatrice.
Allestimento scenico: Alessandro Riggi.
Organizzazione: Associazione Teatro & Territorio di Asti.
“Quello che la voce non dice, urla nell’anima” è una delle oltre 800 scritte lasciate dai visitatori alla mostra “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…” promossa da SOS donna nel 2023. Ottocento frasi, riflessioni, testimonianze o semplicemente nomi scritti sulle lenzuola usate dell’ospedale Cardinal Massaia: teli palpitanti di vita che costituiranno l’inedita scenografia del reading.
Ci penserà Federica Tripodi a dare voce a quei pensieri e alle storie delle donne, che hanno saputo uscire dalla violenza riappropriandosi del loro vissuto: testimoni coraggiose, riemerse dal buio pesto della sopraffazione, che parlano agli uomini con voce chiara per chiedere loro un nuovo modo di essere, prendendo coscienza e assumendosi la responsabilità di comportamenti quotidiani capaci di superare pregiudizi e prepotenze. Perché la soluzione alla violenza di genere non è solo un affare di donne.
Una narrazione potente e un messaggio inequivocabile: uscire dalla violenza si può.
Nota dell’attrice e regista Federica Tripodi
Una mescolanza di parole, testimonianze, suggestioni, musiche che raccontano della violenza di genere puntando l’attenzione su donne che sono riuscite a tirare fuori la loro voce e ad uscire da situazioni di violenza.
Le voci sono tante, trovo interessante la possibilità di poterle ascoltare tutte.
Ci sono le voci delle persone che hanno lasciato un segno scrivendo un pensiero su un lenzuolo, la voce di uomini, di bambini, di studenti, di madri che hanno donato una parola. E poi la voce di donne, scrittrici, che restituiscono una visione del mondo personale e unica, la voce di chi con il proprio lavoro porta avanti un messaggio importante, di uguaglianza, di rispetto delle leggi, e soprattutto la voce di quelle donne che hanno avuto la forza di uscire da situazioni dolorose, violente: le loro storie sono protagoniste di questo reading.
Cucire insieme tutto il materiale significa per me mettere insieme tanti pezzi, dando importanza a ciascuno di essi, perché il senso dell’arte è proprio quello di includere, portare voce, condividere attraverso parole, evocazioni, musiche con il desiderio di trasmettere, emozionare e scuotere in modo creativo, poetico e utile.
Per me è importante ascoltare la voce di tutti, soprattutto di chi fatica a tirarla fuori.
Ed è un privilegio portare umilmente, attraverso un’azione artistica, parole così delicate, importanti, di donne che hanno urlato la loro verità.
Come il percorso di SOS donna ha permesso che tutti potessero esprimere un pensiero, così credo sia un’azione importante raccontare queste voci in un unico atto di comunità, di condivisione, con parole recitate e musica dal vivo.
Info sul reading: 348.8205990; info@arte-e-tecnica.it
Le foto si riferiscono al reading al Teatro Comunale di Moncalvo e all’Ospedale Cardinal Massaia di Asti per le scuole.